Il rischio industriale è legato alla presenza sul territorio di stabilimenti industriali, che utilizzano o detengono sostanze pericolose (tossiche, infiammabili o esplosive) per le loro attività produttive, esponendo, quindi, la popolazione e l’ambiente circostante ad un potenziale incidente rilevante.
L’incidente rilevante viene definito dall’articolo 3 del D. Lgs. 334/99 e s.m.i. come “un evento quale un’emissione, un incendio o un’esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi incontrollati che si verificano durante l’attività di uno stabilimento industriale e che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l’ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o più sostanze pericolose”.
È stato consultato l’Inventario Nazionale degli Stabilimenti suscettibili di a Rischio di Incidente Rilevante tenuto dal Ministero dell’Ambiente ai sensi del D. Lgs. 334/99 e smi. All’aggiornamento del dicembre 2014, nel territorio di Morciano di Leuca risulta solo uno stabilimento ad alto rischio, ricadente nell’ambito di applicazione dell’art. 6 e 7 del D. Lgs. 334/99, in cui si effettua essenzialmente il deposito di esplosivi di 2a e 3a categoria.
Il deposito di esplosivi di 2a e 3a categoria “Fracasso Antonio” è ubicato in località Termete in un’area extra urbana classificata come agricola; è costruito su un lotto di terreno della superficie complessiva di ca. 7.000 m2, completamente recintato con muro alto ca. 2,20 m sormontato da rete metallica di altezza pari a 2,00 m per tre lati e un muro alto ca. 1,7 m sormontato da rete metallica alta ca. 2,20 m sul lato sud. È circondato da campi agricoli con uliveto per tre lati mentre, sul lato nord in cui è ubicato l’ingresso dalla strada vicinale Murge, esiste un fondo con bassa macchia mediterranea (fonte PEE Fracasso ed. 2013–2015).
Gli eventi incidentali che si originano all’interno degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante in cui si detengono esplosivi possono essere classificati in base agli effetti dovuti ai rilasci di energie (incendi, esplosioni). Nel deposito in questione non viene svolta alcuna operazione produttiva e quindi non sono presenti impianti. L’attività del deposito consiste nel ricevimento, stoccaggio e distribuzione agli utilizzatori finali e/o altri depositi, di esplosivi da mina ed accessori.
Il possibile rischio correlato al deposito è l’esplosione dei materiali contenuti nei magazzini.
In base al documento del Dipartimento della Protezione Civile “Pianificazione dell’emergenza esterna per impianti a rischio d’incidente rilevante”, la Prefettura di Lecce – UTG, nel Piano di Emergenza Esterno Fracasso ed. 2013–2015, ha individuato tre zone di danno, circolari, con centro nel baricentro del deposito di esplosivi:
- PRIMA ZONA – ZONA DI SICURO IMPATTO. È quasi del tutto interna allo stabilimento. È caratterizzata da effetti comportanti un’elevata letalità per le persone e la distruzione totale degli edifici. Corrisponde all’area circolare, con centro nel deposito e raggio di 27 m. In questa, ove l’evoluzione dell’evento lo renda realizzabile, dovrà essere prevista l’evacuazione spontanea delle persone. All’interno dell’opificio si seguiranno le indicazioni previste dal Piano di Emergenza Interno predisposto dal soggetto gestore dell’impianto.
- SECONDA ZONA – ZONA DI DANNO. Esterna alla zona di sicuro impatto, è caratterizzata da possibili danni, anche gravi e irreversibili, per le persone che non assumono le corrette misure di autoprotezione e da possibili danni, anche letali, per le persone più vulnerabili come i minori e gli anziani. In tale zona sono attesi seri danni strutturali alle case. Ove l’evoluzione dell’evento lo renda realizzabile, dovrà essere prevista l’evacuazione spontanea delle persone in zona sicura, lontano da strutture che possano proiettare materiale. In tale zona, caratterizzata dal raggiungimento di valori di impatto minori, l’intervento di protezione principale dovrebbe consistere nel rifugio al chiuso, con la precauzione di stare lontano dalle finestre e di restare protetti sotto un tavolo. Corrisponde all’area della corona circolare, esterna alla prima, compresa tra 27 m e 163 m.
- TERZA ZONA – ZONA DI ATTENZIONE. È caratterizzata dal possibile verificarsi di danni, generalmente non gravi anche per i soggetti particolarmente vulnerabili oppure da reazioni fisiologiche che possono determinare situazioni di turbamento tali da richiedere provvedimenti anche di ordine pubblico. Tipicamente in questa zona rimane consigliabile il rifugio al chiuso (eventualmente dovranno essere previsti solamente interventi di assistenza ai soggetti particolarmente vulnerabili) e azioni di controllo del traffico. Corrisponde all’area della corona circolare, esterna alla seconda, compresa tra 163 m e 347 m. Sebbene non riportata nella notifica prodotta dal gestore, nel Piano di Emergenza Esterno è stata considerata anche la zona compresa tra 347 e 694 m. Tale zona è quella di attenzione non considerando la presenza del terrapieno di protezione dei due depositi. L’efficienza di tale terrapieno è stata dichiarata dal gestore dello stabilimento. I posti di comando avanzato, le zone di attesa della popolazione e i presidi sanitari sono collocati all’esterno di tale zona.
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